Nell’ultimo consiglio comunale si è assistito a un scontro piuttosto vivace tra il Presidente Mario Russo e il consigliere del PD Antonio D’Aniello con polemiche sulla stampa e amplificate sui social. Ne abbiamo discusso con Russo, a bocce ferme, per approfondire le ragioni di un malessere che sembra venire da lontano.
Presidente Russo, perché tanta irritazione per le affermazioni di D’Aniello?
“Come possono confermare tutti i colleghi di maggioranza sin dal primo atto dell’amministrazione D’Aniello e il PD si sono messi di traverso rispetto al resto del Gruppo, nonostante si fosse assunto l’impegno col Sindaco di conservare la natura civica della lista costituitasi come gruppo “Piano nel Cuore”. Al PD questa cosa non è mai andata giù e l’ha dimostrato da subito opponendosi apertamente alla decisione della maggioranza di eleggermi presidente del consiglio comunale.
Un attacco diretto alla mia persona considerata non idonea a ricoprire questo ruolo perché di destra… E’ stato posto un veto inspiegabile e ciò ha rappresentato senza dubbio un peccato originale da cui il PD e D’Aniello non hanno mai voluto redimersi. Anzi, non hanno perso l’occasione per differenziarsi dal resto del gruppo, per rivendicare nomine e ruoli per sé e per i rappresentanti della propria area politica… per sostenere iniziative e progetti che, per quanto legittimi, avevano un’unica matrice politica. Insomma hanno sempre cercato di imporsi come entità politica autonoma rispetto alla maggioranza che ne è stata condizionata ben oltre la reale rappresentatività elettorale del PD a Piano. Ciò ha provocato un crescendo di tensioni ingiustificate… Si è perso tanto tempo e l’ingerenza sull’Amministrazione da parte del PD con D’Aniello e direttamente col Segretario è stata la causa di tanti problemi, di ritardi e di polemiche che sono state amplificate all’esterno con l’intento di voler mortificare l’azione e l’immagine stessa della maggioranza…”.
Perché secondo lei il PD e D’Aniello si sono comportati in questo modo?
“Sono saliti sul tram della lista Piano nel Cuore per non restare fuori dalle elezioni… Una volta a bordo hanno mostrato il vero volto e le reali intenzioni a tal punto che alla fine si è consumata una grave frattura proprio tra i due consiglieri del PD, D’Aniello e la dottoressa Maria Laura Gargiulo. I media hanno preferito glissare su un fatto politicamente grave per esaltare invece l’uscita di Antonio D’Aniello quasi si trattasse di un salvatore della patria, di un eterno giovane nonostante i trenta e passa anni e un mandato di consigliere già alle spalle… Di idee concrete per dare risposte al Paese poco o nulla, ne può essere testimone anche il vice sindaco Pasquale D’Aniello che in tante occasioni si è confrontato su diverse questioni col PD senza che mai si affrontassero problemi d’interesse generale del Paese. Ho ritenuto giusto ribadire questi concetti in Consiglio comunale almeno per lasciar traccia della verità storica di quanto è accaduto! Ne ho esitato a richiamare il Segretario e la stessa maggioranza laddove se ne è presentata l’occasione come per un debito fuori bilancio. Credo che un Presidente del consiglio abbia il dovere di essere parte attiva e di correggere il tiro quando si sbaglia, volontariamente o meno, opposizione e maggioranza!
Secondo lei qual è l’obiettivo del PD?
“E’ evidente che cerca un protagonismo proprio, con ex amministratori e altri soggetti con cui condividono un certo modo di far politica! Chi governa può sbagliare, fa parte del gioco, ma chi si limita a criticare soltanto non merita di definirsi classe dirigente! Dobbiamo affrontare i problemi, abbiamo approvato nuovi strumenti di partecipazione civica, abbiamo costituito le consulte comunali che chiamano in causa direttamente i Cittadini e questo è un grande risultato che abbiamo ottenuto. Ora dobbiamo ricostituire le commissioni consiliari perché la decisione di D’Aniello di passare all’opposizione ne ha alterato la composizione e di conseguenza la rappresentatività. Bisogna essere coerenti con le scelte che si fanno, non pretendere rendite di posizione. Così come si devono rispettare i regolamenti! Anche quando discutiamo ho sempre lasciato ampio spazio al dibattito, mentre i regolamenti fissano regole precise per interventi, discussioni di interrogazioni e mozioni e così via. Mettiamoci d’accordo: o c’è una rigida applicazione delle norme oppure si riconosce la flessibilità accordata, ma ci si regola di conseguenza da parte di tutti!”
Presidente, c’è stata anche la polemica sulla mancata discussione della mozione sull’antifascismo…
“Cerchiamo di chiudere questo discorso… Premetto che il Gruppo di Maggioranza si era già espresso contrario a questa iniziativa perché viviamo in un regime democratico lontano anni luce da questi fantasmi ed è inutile adottare atti di principi sanciti e garantiti dalla Costituzione che tutti rispettiamo. Abbiamo pure coinvolto i funzionari visto che la mozione chiedeva anche l’adozione di provvedimenti di natura amministrativa connessi alla dichiarazione di intenti… Qui si tratta di decisioni che competono ai responsabili dei settori e quindi era giusto acquisire anche questi pareri… Alla fine è apparso chiara la strumentalità della mozione e non ci siamo voluti prestare a questo gioco anche perché rispetto agli oltre 8mila comuni italiani meno di duecento hanno adottato un atto del genere. Quando si sta in maggioranza si accettano le regole del gruppo e soprattutto ci si misura sulla capacità di affrontare e di risolvere i problemi della comunità in cui si vive e che si è chiamati ad amministrare. Tutto il resto fa parte del folklore politico che nulla produce ed è funzionale a un carrierismo che per la verità non ci appartiene. E poi finiamola con questi spettri, con l’accusare gli altri di fascismo… Forse perché sono amico di Antonio Irolla e della buonanima di Giggino Mezzanotte? Io non ho mai avuto neanche la tessera del MSI, le mie pregresse esperienze amministrative le ho fatte solo nel PRI quindi….
Presidente, c’è una frattura da ricomporre in Consiglio?
“Non credo perché anche una dialettica vivace fa parte della “sceneggiatura politica”… L’importante è che siamo tutti in buona fede e non agiamo spinti da fattori terzi che hanno interesse soltanto a mortificare l’azione di governo… Ognuno deve fare il proprio lavoro, ma nel rispetto di quello degli altri! L’Opposizione faccia la sua parte e la Maggioranza altrettanto, ma non perdiamo di vista i problemi reali del Paese che attendono risposte concrete. Qui il contributo che può venire da parte di tutti è prezioso, ma non ci dimentichiamo che c’è un programma da rispettare. Non è bravo chi ostacola l’azione amministrativa, ma chi impedisce con la propria azione che si possano commettere errori o irregolarità. Guardiamo avanti e lavoriamo tutti di più perché è su quello che produrremo che saremo giudicati alla fine dei 5 anni”. (Settimanale AGORA' del 7 Aprile 2018)
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