Consiglio Comunale 29 marzo 2019 |
A cominciare dalla "presunta donazione" dell'idea progettuale al Comune di Piano acquisita dall'Amministrazione-Ruggiero. Da allora di tempo ne è trascorso senza che nulla si smuovesse e la nuova maggioranza, considerando l'esistenza di questo progetto, l'aveva incluso nelle opere da avviare e realizzare. Tant'è che nel 2017 veniva approvata dal Consiglio Comunale una delibera di indirizzo che conferiva mandato all'UTC di attivare le procedure amministrative per mettere finalmente le gambe al progetto. Proprio in questa circostanza emergeva un aspetto tecnico legato alla "donazione progettuale" che costringeva l'Amministrazione a rivedere l'iter in quanto suddetta donazione non era mai stata perfezionata secondo legge e pertanto non era nella reale disponibilità dell'Ente. Praticamente non era stato sufficiente l'atto di accettazione della "donazione" fatta all'epoca dall'Amministrazione-Ruggiero con una delibera di consiglio, in quanto la stessa doveva essere perfezionata con un atto notarile per assumere l'efficacia che avrebbe conferito piena titolarità del progetto in capo al Comune di Piano di Sorrento. A questo punto però emergeva un'altra novità (fino ad allora sottaciuta o solo mormorata) e cioè l'esistenza di una diversa rivendicazione della paternità progettuale. Ovvero un soggetto terzo aveva formalizzato al Comune di essere il titolare della proprietà intellettuale del progettoe ne rivendicava i diritti.
Consiglieri di Opposizione |
A questo punto è maturata la decisione tecnica e politica di accantonare definitivamente questa strada in virtù di tutte le considerazioni su espresse e, vistane la fattibilità, di dare indirizzo all'UTC-LL.PP. di elaborare in proprio un progetto di restyling della Piazza della Repubblica. Alla fine di tutti questi anni, ci si chiede che cosa resta nelle mani dell'Amministrazione! L'idea, peraltro condivisa anche dall'Opposizione, di dover realizzare un progetto che cambierà il volto della Piazza della Repubblica; l'idea su cui si è tanto discusso negli anni e sulla quale si sono confrontate diverse Amministrazioni, diverse parti politiche, socio-culturali e professionali per progettare un'opera rispondente al reale fabbisogno della Città, ma soprattuto seguendo un iter nuovo e coerente con gli strumenti urbanistici vigenti facendo comunque tesoro del dibattito, tecnico e politico, sin qui sviluppatosi su quest'opera.
Una cosa bisogna dirla, anche rispetto a chi non perde occasione per polemizzare e strumentalizzare a proprio uso e consumo e con evidenti finalità politico-elettorali qualunque ragionamento: cioè, se si è giunti a questa conclusione il merito è un po' di tutti coloro che, anche da posizioni diverse se non addirittura contrapposte, hanno concorso ad animare un confronto che ha messo in luce i punti di debolezza di idee progettuali e di atti, ma nello stesso tempo ha contribuito affinchè questa consapevolezza maturasse in una nuova scelta: quella appunto che è stata approvata dal Consiglio Comunale nella seduta del 29 marzo scorso.
Quando si hanno veramente a cuore gli interessi e le sorti del Paese non si esita anche a dover cambiare idea... Questo modo di fare appartiene a un cultura di governo della cosa pubblica capace di fare i conti con tempi, persone e circostanze e di affermare il primato del pubblico interesse su qualunque altro.
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