domenica 13 gennaio 2019

Intervista ad Agorà: "Al giro di boa del mandato, il Sindaco Iaccarino tira un bilancio"

“Inauguriamo questo 2019 dando il via a un imponente programma di opere che interesseranno la manutenzione urbana e il restyling di zone del paese, a cominciare dalla Piazza Cota, che da anni attendevano questi interventi per la sicurezza e per il decoro urbano”. Così il Sindaco Vincenzo Iaccarino annuncia l’avvio dei lavori che, da fine gennaio, trasformeranno la città in un vero e proprio cantiere, dalla Piazza Cota ai Colli passando per tutta una serie di strade (vedi articolo) della fascia cosiddetta collinare del paese. “Sono contento del lavoro svolto dall’UTC con la supervisione dell’Assessore alla manutenzione Pasquale D’Aniello – continua il Sindaco – perché iniziamo la seconda metà della consiliatura concretizzando tutto il lavoro svolto dal primo giorno che ci siamo insediati e che ha richiesto tempo e un impegno assolutamente straordinario per dare i frutti e rispondere alle aspettative della Città. Ci sono stati anche dei ritardi, ma l’importante è che finalmente si parte e si cambia il volto del paese. A fine mese realizziamo l’ampliamento della rete urbana del metano e anche questo è un risultato che rivendichiamo con orgoglio perché col Vice Sindaco ci siamo confrontati con la Italgas Reti SpA che ha redatto il progetto che interesserà 2 km di strade, abitazioni civili ed esercizi commerciali che erano stati esclusi dal progetto originario. Si completa così un’opera che modernizza il Paese e su cui avevamo raccolto tante legittime sollecitazioni a intervenire”.


D: Sindaco Iaccarino, ma allora il post pubblicato dal consigliere Antonio D’Aniello (ex componente della maggioranza, ndr) che parla di un’Amministrazione mal funzionante, anzi bloccata e in parte l’assolve sostenendo che non è poi tutta colpa del Sindaco se le cose non funzionano, è quantomeno estemporaneo?
R: “Il consigliere D’Aniello da quando ha lasciato la maggioranza non ha più seguito quello che avevamo in programma di fare dovendo fare i conti con difficoltà oggettive per far camminare la macchina con scarse risorse umane e nonostante abbiamo avviato un piano di assunzioni che, mese dopo mese, stiamo portando avanti secondo il cronoprogramma amministrativo e i vincoli della legislazione nazionale.  D’Aniello dichiara che se certi risultati non si ottengono non è solo colpa del sindaco perché ci vuole maggiore coinvolgimento degli amministratori; ma si dà anche una risposta quando dichiara che gli ultimi cinque anni della precedente amministrazione sono stati contrassegnati dall’immobilismo che ha mortificato il Paese. Se diamo per buone le sue affermazioni, che evidentemente nel 2016 lo spinsero a candidarsi nella mia lista, dovremmo concordare almeno su un dato di partenza: cioè la prima sfida della mia Amministrazione è stata quella di rimettere in moto una macchina ferma da 5 anni per recuperare il tempo perso e per creare le condizione per farla funzionare. Solo così possiamo parlare di un’amministrazione performante e in grado di rispondere positivamente alle aspettative dei Cittadini, degli operatori economici, della comunità in generale. In effetti i risultati di questo lavoro che si sono visti solo in parte fino a oggi, da questo momento diventano patrimonio di quest’Amministrazione che ne è stata l’artefice. Conoscevo e conosco le difficoltà che ci sono e che restano, ma non mi sono tirato in dietro! Sono determinato e chi mi conosce lo sa bene: non mi fermo davanti agli ostacoli reali e strumentali che a volte possono rallentare l’azione di governo della città. Credo che oggi non si possa più parlare di immobilismo e, attenzione, siamo solo all’inizio di questa accelerazione nell’attuazione del programma. A breve presenteremo altre concrete e significative novità…statene certi! 
D: Quindi ritiene di star facendo un buon lavoro?
R: “Se è buono e soprattutto utile per la nostra Città lascio che lo giudichino i cittadini. Quando si assume questa responsabilità non è che il giorno dopo le elezioni puoi realizzare tout court il tuo programma prescindendo dal contesto nel quale operi e senza fare i conti con quello che trovi sia sul piano organizzativo sia su quello gestionale e progettuale. C’è una continuità nella pubblica amministrazione tra passato e presente che, a prescindere da qualunque volontà, ti condiziona o perlomeno ti costringe a farci i conti sapendo che non sempre è sufficiente la volontà politica per cambiare strada e anche decisioni già assunte o atti prodotti! Ci sono iter da seguire, procedure amministrative e legali con cui confrontarsi, competenze e attribuzioni da rispettare tenendo presente che all’organo politico compete l’indirizzo e la verifica, ma l’attuazione delle volontà e degli indirizzi è di esclusiva competenza di funzionari e personale addetto! Così funziona un’amministrazione pubblica e con questa realtà tutti devono fare i conti…a prescindere. Su questo condivido con D’Aniello il fatto che non basta cambiare un sindaco per cambiare le cose e fare di più. Ma c’è dell’altro ancora: armonizzare il proprio programma con il preesistente è un esercizio assolutamente complesso per svariati motivi e gli stessi responsabili dei procedimenti, ancorché già intrapresi, non sempre sono automaticamente pronti e disponibili a stravolgere il lavoro che hanno fatto per “soddisfare” le nuove volontà politiche! Il lavoro che si richiede agli Amministratori è perciò quello di essere presenti, di avere il tempo da dedicare e le capacità per confrontarsi con gli uffici e indirizzarli, nel rispetto delle reciproche competenze, lunga la direttrice rappresentata dalla volontà dell’Amministrazione. La politica ci insegna pure che anche le volontà possono essere diverse come i punti di vista, perché non esiste che tutti la pensano e quindi agiscono all’unisono su tutto!”
D: Sindaco ci fa qualche esempio tanto per chiarire meglio il suo pensiero?
R: “Un ufficio chiave di un’Amministrazione è rappresentato dall’UTC dove, questo è un dato inconfutabile,  abbiamo ereditato una situazione che non era delle migliori sotto tanti punti di vista e che è stata la causa principale di quell’immobilismo richiamato da D’Aniello. E’ stato il primo problema che abbiamo affrontato con il personale dell’UTC. Ho voluto che l’ing. Maresca riassumesse la sua funzione dopo che negli ultimi due anni ne era stato escluso per vicende giudiziarie da cui poi è stato scagionato! Io però l’ho voluto al suo posto prima ancora che si concludessero perché ne riconoscevo le competenze e le potenzialità. Abbiamo rafforzato l’ufficio, ma un anno è trascorso senza riuscire a combinare granché e all’improvviso è venuta la sua decisione di andare a fare il docente nella scuola per cui ci siamo ritrovati scoperti proprio nell’ufficio dei LL.PP., quello che dà la misura dell’efficienza e dell’operatività di un’Amministrazione! Abbiamo dovuto così procedere a una nuova riorganizzazione affidandone la responsabilità al geom. Dario Pappalardo. Gli abbiamo affiancato un’ingegnere, Monica Coppola, e altri tecnici e amministrativi. Sono state fatte una serie di progettazioni per le scuole, ma non solo, realizzati alcuni interventi tutti ex novo, richiesti finanziamenti, revisionato il progetto per il nuovo nicchiario al Cimitero che è giunto finalmente a conclusione a dicembre con la gara d’appalto che è stata svolta per cui l’opera vedrà finalmente la luce. Abbiamo redatto il progetto per il ripristino di Via Ponte Orazio e recuperati pure i fondi necessari per cui si tratta ora di completare l’iter amministrativo per poter fare la gara d’appalto. A fine anno ho dovuto fare un altro riassetto nell’UTC per la decisione dell’Ing. Coppola di trasferirsi a Massa Lubrense e per la richiesta di Pappalardo di potenziare l’ufficio e di dotarlo di un funzionario in possesso dei titoli (architetto o ingegnere) tenendo presente che non c’è stato il rientro in servizio di Maresca che è rimasto nella scuola. Abbiamo indetto una selezione pubblica e il 31 dicembre abbiamo assunto il nuovo responsabile dei LL.PP. l’arch. Francesco Cannavale che immediatamente si è messo a lavoro per dare input decisivi a interventi già programmati e finanziati ma che non partivano. Spiegare tutto quello che è avvenuto in questi mesi, le mancate opportunità così come le importanti iniziative intraprese e i fondi acquisiti dalla Regione, dalla Città Metropolitana di Napoli e ultimi dal Governo, sarebbe lunghissimo. Non cerco giustificazioni, ma neanche si può lasciar passare l’idea che ce ne siamo stati con me le mani in mano per tutto questo tempo! Sono ottimista per tutto quello che riusciremo a fare quest’anno, da subito, ed è mia intenzione definire anche alcune importanti progettualità su cui è venuto il momento di assumere decisioni operative: mi riferisco ai Pip di Via Cavone, a Piazza della Repubblica, al parcheggio di Via San Michele e a quello di Piazza Cota, alla pedonalizzazione del centro. Non ci dimentichiamo gli interventi che abbiamo realizzato (e altri da farsi) a Marina di Cassano e quelli che ora realizzeremo negli altri borghi di Piano. Siamo prossimi a rendere fruibile il Centro Polifunzionale presso l’Istituto Nautico, abbiamo potenziato la videosorveglianza urbana, abbiamo riaperto Villa Fondi e il Museo, ci apprestiamo a inaugurare la nuova esposizione del ninfeo reduce da un glorioso tour di quattro anni in Cina e che poi sarà collocato a completamento di quello esistente nel parco. Abbiamo realizzato una prestigiosa rassegna di eventi artistico-culturali di livello nazionale conquistandoci uno spazio non secondario nella programmazione peninsulare. Abbiamo avuto il pensionamento di numerosi dipendenti ed abbiamo fatte numerose assunzioni ed altre ne faremo nel corso del 2019 considerando che abbiamo un organico ridotto all’osso. Abbiamo avviato importanti azioni di recupero di risorse finanziarie presso terzi nell’ordine di centinaia di migliaia di euro, denaro di cui eravamo creditori da anni. Abbiamo intrapreso azioni di verifica e riscossione in materia di tassa di soggiorno tenendo presente che negli anni ci sono state evasioni che hanno penalizzato le entrate dell’ente. Insomma se non si vuol vedere tutto quello che è stato sin qui fatto, allora chiudiamo gli occhi e diciamo che non funziona niente! Condivido che bisogna fare ancora di più e auspico che proprio la consapevolezza di come funzionano le cose nella pubblica amministrazione possa coinvolgere tutte le espressioni politiche locali nella risoluzione dei problemi della comunità. Alla fine tutti abbiamo lo stesso obiettivo e quindi ognuno può, anzi deve dare, a prescindere dal ruolo ricoperto, una mano per fornire le risposte tanto attese dalla nostra Città”. 

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