mercoledì 14 novembre 2018

Rinvenute, rimosse e fatte esplodere due bombe nel porto di Marina di Cassano

Durante la pulizia dei fondali a Marina di Cassano i sub avevano rinvenuto un grosso proiettile inesploso di forma cilindrica a circa due metri di profondità nei pressi della banchina portuale. Immediatamente allertata la Guardia Costiera veniva isolata l'area e mobilitata la Marina Militare con lo SDAI, gli specialisti dello sminamento. L'operazione di bonifica subacquea condotta dai Palombari del Gruppo Operativo Subacquei (G.O.S.) del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare (Comsubin), distaccati presso il Nucleo S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Napoli. Interdetta l’area da parte della Capitaneria di Porto, i Palombari dello S.D.A.I. di Napoli si sono recati sul posto con il gommone in dotazione ed hanno effettuato un’immersione in loco che ha confermato la presenza dell’ordigno, a brevissima distanza dal molo, ad una profondità di un paio di metri; in effetti si trattava di un proiettile da artiglieria da 40 mm. risalente all’ultimo conflitto mondiale.

Da una attenta perlustrazione del sito, è emersa anche la presenza di una bomba da mortaio da 3 pollici, di tipo inglese, anch’essa residuato dell’ultima guerra.
Predisposta la prevista cornice di sicurezza, entrambi gli ordigni esplosivi sono stati rimossi dal fondo e, con l’ausilio di un sistema per il sollevamento, sono stati rimorchiati a lento moto con il gommone dello S.D.A.I. al difuori dell’area marina protetta, in una zona di mare individuata dall’Autorità Marittima, dove sono stati fatti brillare alle ore 10:20, secondo le consolidate procedure tese a preservare l’ecosistema marino.
Si invitano tutti coloro che in mare dovessero imbattersi in oggetti che, per forma e dimensioni, potrebbero essere riconosciuti come ordigni bellici, o parte di essi, a non avvicinarsi e, soprattutto a non toccarli, informando del rinvenimento la Capitaneria di Porto o la Stazione dei Carabinieri del posto. Si ricorda che questi oggetti, anche se sono vecchi di oltre settant’anni, hanno un’altissima pericolosità per giunta aggravata proprio dalla loro lunga permanenza in acqua. Sarà poi cura degli esperti della Marina Militare provvedere alla verifica della segnalazione ed all’eventuale neutralizzazione dei residuati bellici.

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